Le
sue opere
Le
opere di Armida Gandini, col passare degli anni,
hanno sicuramente cambiato forma estetica, ma hanno
continuato a rappresentare la realtà con la
stessa sensibilità e umiltà:
attraverso una visione di caos controllato, di
luminescenze e ombre sfumate tra di loro. Nel
lavoro dell'artista bresciana ha sempre avuto
un'importanza fondamentale la ricerca della propria
identità attraverso il confronto e il
dialogo con gli altri. L'incontro, come scambio,
è importante nella sua opera, e fa parte del
tentativo di messa a fuoco di ciò che la
circonda. Proponendo immagini della propria
infanzia o del vissuto personale, l'artista cerca
di rappresentare il suo mondo e il suo rapporto con
esso (I volti di Adriano, e
Cariatidi). Tra i lavori del '96,
Fisionomie, presentato alla galleria Aab,
è un'operazione di grande spessore.
L'artista in quel caso ha coinvolto nel suo lavoro
500 tra amici e conoscenti: una colonna di 2 metri
e settanta, ricoperta da calchi di ombelichi su
piastrelle, in una narrazione continua a spirale
ascendente. La cicatrice della nascita, il distacco
dal ventre materno, prende svariate forme che,
diverse per caratteristiche grafiche ed estetiche,
paiono evocare la personalità di ognuna
delle persone coinvolte. Per Gandini l'ombelico
custodisce una forma particolare di intimità
e riesce a trasmettere meglio di altre parti
anatomiche la realtà del soggetto
rappresentato. L'ultimo lavoro dell'artista
è Il bosco delle fiabe, dove episodi
classici del mondo dei racconti per bambini vengono
riproposti in chiave contemporanea. Si tratta
di
fotografie stampate su acetato, sovrapposte a un
fondale raffigurante un ambiente boschivo.
Presentate in maniera diversa a seconda delle
occasioni, sono state prima montate con listelli di
legno che creano una profondità di spazio,
poi semplicemente inchiodate a parete. In
quest'ultimo caso, l'acetato si arricciava sul
fondale: attraverso il diverso tipo di superficie
veniva sottolineato il distacco tra le due
componenti del lavoro. Secondo Gandini, quindi, il
mondo delle favole si popola di personaggi comuni,
provenienti dalla sua vita, che attraverso l'arte
escono dall'anonimato e si accendono di una
dignità epica, entrando nella memoria
collettiva. La sua arte si pone nella realtà
odierna con la funzione di documentare il periodo
storico nella quale è stata ideata, pur
mantenendo il rapporto con i modelli universali.
Armida
Gandini lavora a Verolanuova. Telefono: 030
9920425
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